La meta di questo viaggio è il Parco della Pendjari, la più importante riserva naturale del Benin, dove speriamo di vedere tanti animali nel loro habitat naturale.
Arriviamo a Tanguieta di primo pomeriggio, dopo aver perso qualche ora prima per cambiare i soldi e poi per riparare una gomma bucata, per fortuna mentre eravamo ancora in "città".
Le attrezzature sono antiche, ma il lavoro è ben fatto.
Seguendo le indicazioni della guida, pensavamo che l'ingresso del parco fosse a Tanguieta, e l'albergo al centro del parco. Scopriamo man mano che avanziamo che ci sono invece una cinquantina di km di sterrata per arrivare all'ingresso, e poi un'altra ottantina dentro al parco fino all'albergo, che è praticamente sul confine con il Burkina Faso.
con tante gazzelle che ci osservano, curiose quanto noi.
I nostri primi incontri sono con un branco di bufali che ci attraversa la strada,
e con un coccodrillo che silenzioso naviga nella pozza d'acqua dove cercavamo di vedere gli ippopotami.
Ecco l'albergo, spartano e un po' caro rispetto ai prezzi correnti, ma piazzato strategicamente all'incrocio dei percorsi che attraversano il parco.
Eccoci il giorno dopo a colazione! La sveglia è prima dell'alba, in modo da partire appena c'è abbastanza luce, per fortuna eravamo attrezzati con le torce, perchè il carburante non è arrivato e il generatore è spento. Quindi colazione a lume di candela!!! E sotto un cielo stellato magnifico.
Questo è il fiume che segna il confine con il Burkina Faso.
Fa freddo! Non eravamo preparati al contrasto con i 40° abituali, e mettiamo addosso tutto quello che abbiamo, 2-3 magliette una sopra all'altra e i leggings di Ceci come sciarpa!
Passiamo la giornata a percorrere le stradine segnate, è assolutamente vietato uscire dai tracciati e scendere dalla macchina al di fuori delle aree di sosta vicino alle pozze d'acqua. Effettivamente del tutto inaspettata una leonessa ci ha attraversato la strada davanti alla macchina, e subito dopo due fagoceri (col codino alzato come Pumba) hanno attraversato in senso contrario! Quindi meglio evitare di avventurarsi a piedi!

Non riusciamo a vedere (e fotografare) altri leoni, ma vediamo comunque tanti animali, ecco un bel Bubale con la mascherina,
qualcuno che ci ascolta tutt'orecchi...
una cicogna africana che si è procurata il pranzo,
e una bellissima ghiandaia dai colori incredibili.
Incontriamo un branco di scimmie a pranzo in cima agli alberi
e ancora scimmie indaffarate con i loro piccoli.

Percorriamo parecchi kilometri, da una pozza all'altra, scambiandoci indicazioni con gli altri visitatori

e troviamo gli elefanti, che pur essendo belli grossi non sono facili da scovare.
Questi siamo noi che li fotografiamo! Con lo scorrere della giornata la temperatura si è alzata e la macchina è diventata rossa, sia fuori che dentro!
E finalmente, dopo aver visto nel corso di numerosi appostamenti solo il naso e le orecchie degli ippopotami, riusciamo a vederne un muso intero!
I particularly like the fourth photo, of the endless road...
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